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  I PRECURSORI

Erroneamente si attribuiscono al rinascimento ed all'epoca moderna le imprese dei primi grandi viaggi esplorativi e delle grandi scoperte, come se per la prima volta il fiorire della cultura spingesse l'uomo ad infrangere i limiti che lo costringevano in spazi diventati angusti, tormentati dalle guerre, dai flagelli della peste, dall'oscurantismo religioso e dalle rivalità nazionali. In verità, indagando a ritroso nei secoli passati, si scopre come prima del medioevo, l'età di mezzo che annulla le scoperte precedenti, alcune conoscenze fossero già acquisite dagli uomini, prima di bruciare in qualche libro e prima di disperdersi negli assedi e nel succedersi delle dominazioni. I mercati lontani erano già conosciuti, le spezie utilizzate, le sponde del Labrador già raggiunte dai Vichinghi, la convinzione che la terra fosse piatta smentita dal calcolo di Eratostene, l'entroterra africano percorso dalle carovane degli egiziani, le correnti e le rotte di navigazione disegnate dai fenici. In questo quadro complessivo, il valore dimenticato delle grandi scoperte dei precursori differisce dai risultati successivi principalmente per il carattere elitario delle conoscenze antiche e per la scarsa circolazione delle idee e delle informazioni. Dal XV secolo, quando compaiono i presupposti per la diffusione della cultura (tra cui alfabetizzazione, stampa, metodo scientifico), molte scoperte o riscoperte, diventano più facilmente accessibili e note ad un pubblico maggiore che privo di memoria storica le reinterpreta come assolutamente nuove e non come risultato di esiti precedenti e primitivi.
Fotografia: Strumento per la pesatura utilizzato dai Vichinghi. - viking.hgo.se
Strumento per la pesatura utilizzato dai Vichinghi.
http://viking.hgo.se

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