La calotta gigante artica
Una spedizione sottomarina ha trovato le prove della passata esistenza di una enorme calotta ghiacciata sopra il Polo Nord, probabilmente la più grande massa di ghiaccio che abbia mai coperto gli oceani terrestri. Capire le vicende passate della calotta polare può servire a comprendere meglio i cambiamenti climatici della Terra e, soprattutto, a stabilire se lo scioglimento della calotta attuale possa avere conseguenze catastrofiche. Leonid Polyak, del Byrd Polar Research Center e i suoi colleghi hanno ottenuto immagini sonar del fondo del Mar Glaciale Artico grazie a una collaborazione con la U.S. Navy. Le immagini utilizzate per la ricerca, pubblicate su «Nature», sono state ottenute nel corso di una crociera che gli scienziati hanno svolto nel 1999 a bordo del sottomarino nucleare Hawkbill. Si tratta di una delle poche collaborazioni fra i militari e la ricerca scientifica civile. In due regioni separate del fondo del mare gli scienziati hanno potuto individuare, grazie alle immagini, numerose strutture prodotte dal ghiaccio, fra cui una serie di creste e canali paralleli. In altri casi, sono stati invece osservati accumuli di rocce molto simili alle morene che i ghiacciai formano sulla Terra. In passato, quindi, un'enorme massa di ghiaccio deve aver strisciato sul fondo dell'oceano, a circa un chilometro di profondità. Queste osservazioni offrono sostegno a una teoria secondo cui durante l'ultime glaciazioni, fra 1,5 milioni e 10000 anni fa, l'intero Mar Glaciale Artico sarebbe stato periodicamente coperto di ghiaccio. In realtà, però, le immagini non sono sufficienti a concludere se le strutture sono state prodotte da un'unica massa di ghiaccio o, magari, da masse diverse in più di un episodio. Proprio per questo motivo gli scienziati sperano di ottenere i fondi per un'altra campagna di ricerca, volta alla raccolta di campioni del fondo marino. Comunque, anche se dovesse risultare che le calotte polari che hanno scavato le strutture erano entità separate, esse devono comunuque essere state enormi, per raggiungere queste profondità. © 1999 - 2001 Le Scienze S.p.A."
 
Tratto da "lescienze" Foto: http://emporium.turnpike.net
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